Nuova Riveduta:

Giosuè 7:21

Ho visto fra le spoglie un bel mantello di Scinear, duecento sicli d'argento e una sbarra d'oro del peso di cinquanta sicli; ho desiderato quelle cose e le ho prese; ecco, sono nascoste in terra in mezzo alla mia tenda; e l'argento è sotto».

C.E.I.:

Giosuè 7:21

Avevo visto nel bottino un bel mantello di Sennaar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso di cinquanta sicli; ne sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in terra in mezzo alla mia tenda e l'argento è sotto».

Nuova Diodati:

Giosuè 7:21

Quando vidi fra il bottino un bel mantello di Scinar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso di cinquanta sicli, li desiderai grandemente e li presi; ed ecco, ora sono nascosti in terra in mezzo alla mia tenda; e l'argento è sotto».

Riveduta 2020:

Giosuè 7:21

Ho visto fra le spoglie un bel mantello di Scinear, duecento sicli d'argento e una verga d'oro del peso di cinquanta sicli; ho desiderato quelle cose e le ho prese; ecco, sono nascoste in terra in mezzo alla mia tenda; e l'argento è sotto”.

La Parola è Vita:

Giosuè 7:21

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Giosuè 7:21

Ho veduto fra le spoglie un bel mantello di Scinear, duecento sicli d'argento e una verga d'oro del peso di cinquanta sicli; ho bramato quelle cose, le ho prese; ecco, son nascoste in terra in mezzo alla mia tenda; e l'argento è sotto'.

Ricciotti:

Giosuè 7:21

Ho visto tra le spoglie un mantello rosso molto bello, duecento sicli d'argento e una verga d'oro di cinquanta sicli, e avendo gran desiderio di tali cose le presi e le nascosi in terra in mezzo alla mia tenda e coprii il denaro con terra smossa».

Tintori:

Giosuè 7:21

avendo veduto tra le spoglie un ottimo mantello di scarlatto, due cento sicli d'argento e un regolo d'oro di cinquanta sicli, mi ci affezionai e li presi e li nascosi in terra in mezzo della mia tenda, ricoprendo l'argento colla terra da me scavata».

Martini:

Giosuè 7:21

Io osservai tra le spoglie un mantello di scarlatto assai buono, e dugento sicli d'argento, e una lamina di oro di cinquanta sicli, e per bramosia li presi, e gli ascosi sotto terra nel mezzo della mia tenda, e ricopersi l'argento colla terra che io avea scavata.

Diodati:

Giosuè 7:21

Avendo veduta fra le spoglie una bella mantellina Babilonica, e dugento sicli d'argento, e un regol d'oro di peso di cinquanta sicli, io m'invaghii di queste cose, e le presi; ed ecco, sono nascoste in terra in mezzo del mio padiglione, e l'argento è sotto la mantellina.

Commentario abbreviato:

Giosuè 7:21

16 Versetti 16-26

Guardate la follia di coloro che si ripromettono di mantenere il segreto nel peccato. Il giusto Dio ha molti modi per portare alla luce le opere nascoste delle tenebre. Vedete anche quanto sia nostro interesse, quando Dio è in lotta con noi, scoprire la causa che ci affligge. Dobbiamo pregare con il santo Giobbe: "Signore, mostrami perché sei in lite con me". Il peccato di Acan è iniziato negli occhi. Vedeva queste cose belle, come Eva vide il frutto proibito. Vedete cosa succede se il cuore segue gli occhi e che bisogno c'è di fare un patto con i nostri occhi, affinché se vagano siano sicuri di piangere per questo. La cosa procede dal cuore. Chi vuole essere preservato da azioni peccaminose, deve mortificare e controllare in sé i desideri peccaminosi, in particolare il desiderio di ricchezza mondana. Se Acan avesse guardato a queste cose con occhio di fede, avrebbe visto che erano cose maledette e le avrebbe temute; ma guardandole solo con occhio di senso, le vide come cose buone e le desiderò. Quando aveva commesso il peccato, cercava di nasconderlo. Non appena ottenne il bottino, questo divenne il suo fardello e non osò usare il suo tesoro illecito. Gli oggetti della tentazione appaiono così diversi a distanza, rispetto a ciò che fanno quando sono stati ottenuti. Vedete l'inganno del peccato: ciò che è piacevole quando lo si commette, è amaro quando lo si riflette. Vedete come saranno ingannati coloro che derubano Dio. Il peccato è una cosa molto fastidiosa, non solo per il peccatore stesso, ma anche per tutti coloro che lo circondano. Il giusto Dio ricompenserà certamente la tribolazione di coloro che disturbano il suo popolo. Acan non morì da solo nel suo peccato. Perdono i loro, che si aggrappano a qualcosa di più del proprio. I suoi figli e le sue figlie furono messi a morte con lui. È probabile che abbiano contribuito a nascondere le cose; dovevano esserne a conoscenza. Quali conseguenze fatali seguono, anche in questo mondo, per il peccatore stesso e per tutti coloro che gli appartengono! Un solo peccatore distrugge molto bene. Quale sarà, dunque, l'ira che verrà? Fuggiamo da essa verso Cristo Gesù come Amico del peccatore. Ci sono circostanze nella confessione di Acan, che segnano il progresso del peccato, dal suo primo ingresso nel cuore al suo compimento, che possono servire come storia di quasi tutte le offese contro la legge di Dio e il sacrificio di Gesù Cristo.

Riferimenti incrociati:

Giosuè 7:21

Ge 3:6; 6:2; 2Sa 11:2; Giob 31:1; Sal 119:37; Prov 23:31; 28:22; Mat 5:28,29; 1G 2:15,16
Ge 10:10
Eso 20:17; De 7:25; 1Re 21:1,2; 2Re 5:20-27; Abac 2:9; Lu 12:15; Rom 7:7,8; Ef 5:3; Col 3:5; 1Ti 6:9,10; Eb 13:5; 2P 2:15
Prov 4:23; Mic 2:1,2; Giac 1:15
2Sa 11:6-17; 2Re 5:24,25; Is 28:15; 29:15; Lu 12:2

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